logo pescare al mare
I NOMI DEI PESCI

Vi indichiamo i nomi alternativi con cui vengono denominati comunemente i vari tipi di pesce, e i nomi con cui vengono chiamati nelle diverse regioni d'Italia, poichè cambiano di regione in regione. Tra parentesi viene indicato il nome scientifico.

Nomi dei pesci scientifici e dialettali

  • Aguglia (Belone belone). Alcuni nomi dialettali: in Liguria: ""becassin"; in Veneto: "bisigola"; nelle Marche: "agora"; in Abruzzo: "guse"; in Puglia: "ache"; in Calabria: "agugghia"; in Sicilia: "augghia"; in Sardegna: "becculongu".
  • Anguilla (Anguilla anguilla, Linnaeus 1758, conosciuta comunemente come anguilla europea). In alcune regioni italiane (nel Meridione) la femmina di grandi dimensioni viene chiamata "capitone" mentre il maschio prende il nome di "ceca". L'anguilla è conosciuta col nome "bisatto" nel Veneto e "ciriola" o "fiumarola" nel Lazio. In Toscana la chiamano "bianchino", in Emilia Romagna "ragani", in Campania viene chiamata "mangiaranocchie" o "campagnola", nelle Marche "buratello" o "bisciatto"; in Puglia: "capomazzo" o "pantanina"; in Sardegna: "filotrotta" o "filatrotta".

elenco nomi pesci

  • Boga (Boops boops, Linnaeus, 1758) o "boba", "bobba" (in Veneto e Venezia Giulia), "bopa", "vopa" (nel Lazio), "buga", "bughetta", "baccello" (in Liguria).
  • Branzino (Dicentrarchus labrax) denominato "branzino" nell'Italia settentrionale, "spigola" nell' Italia peninsulare e insulare: branzino potrebbe derivare dal veneto "branza" (chela) o da branchie, per il fatto che ha le branchie ben in vista; spigola deriva da "spiga" in riferimento alle punte dei raggi delle pinne dorsali. Di regione in regione viene chiamato in svariati modi: "gingareo" in Liguria; "baicolo" in Veneto; "vanino" in Friuli Venezia Giulia; "ragno" o "spinola" in Toscana, Abruzzo e Calabria; "varòlo" nelle Marche; "spinola", "bocca bianca" o "bocca di pietra" in Campania; "lupu" in Sicilia e in Puglia; "arranassa" o "arrangiola" in Sardegna.
  • Cefalo (Mugil cephalus) chiamato anche "muggine" (soprattutto in Toscana). In Veneto e in Venezia Giulia viene chiamato "cavolo" o "botolo", in Liguria "carida", in Campania "capozzo", in Puglia "garzalongo".
  • Cernia (Epinephelus) è il termine che identifica molte specie di pesci di mare di notevoli dimensioni appartenenti alla famiglia dei Serranidi; ogni specie si distingue dal colore della livrea. La cernia di fondo è detta anche "dotto". La cernia nera è detta anche "sciarrano gigante".
  • Dentice (Dentex dentex) in Veneto è chiamato "dental" e in Campania "denticuozzo".
  • Gallinella (Chelidonichthys lucerna) detta anche "gallinella di mare", "triglia lucerna", "coccio", "cappone" o "capone", "mazzola".
  • Ghiozzo (Gobiidae, Cuvier, 1816) detto anche ''cobio''. In provincia di Gorizia questa specie viene chiamata "gudo".
  • Grongo (Conger conger) o "gronco". Tanti nomi regionali per identificare questo pesce: "brongo", "brungo", "brunco de scheuggio", "grongo bianco", "grongo de fondo", "tiagallo", "peregallo", "feagallo", "felat" (Liguria); "gruongo", "ruongo", "ruonco d'arena", "ruongo'e scoglio", "ruongo'e fango" (Campania); "crongo", "gruonco", "gruenche", "ruenche", "ruonco" (Puglia); "grungu", "runcu", "gruncu", "cimirri", "cirrimirri", "ciccimurri", "butticanali" (Sicilia); "grongu", "luxenti", "salixi" (Sardegna).
  • Leccia (lichia amia) è detta anche "lessa"; nomi dialettali: "lissa", "liza", "mezzana", "liccia", "lupina", "arciola", "serena", "sirviola".
  • Leccia-stella (Trachinotus ovatus) chiamata anche "pesce stella". Nomi dialettali: "lissa bastarda", "lizza bastarda", "pesce falcetta", "mofa", "lupina", "aricciola", "arciola", "cionara".
  • Menola (Spicara maena) conosciuta anche col nome "mèndola". Sono tanti i nomi dialettali che identificano questa specie: "amendola", "mendoula", "menoa", "menua", "nonna" (Liguria); "manola bianca", "menola sciava", "garizzo", "ponzio", "pontio" (Veneto); "marida", "maridola", "cagarella", "pontio", "ghirizza", "menoloto", "scarizzo", "vergon" (Venezia Giulia); "mèndola", "mendula", "mennella" (Toscana); "mindola" (Marche, Abruzzo); "mindola", "zerola" (Lazio); "amenola", "menda", "mindolo", "minola" (Campania); "minula", "minulicchia", "spirra" (Puglia); "biada", "ciaula", "minnole", "minnula", "minusa", "miniuso", "minucchio", "minula" (Sicilia); "meduledda", "mattasuldat", "mendula" (Sardegna).
  • Mormora (Lithognathus mormyrus) chiamata anche "marmora" o "pagello mormora" o "rigato", possiede molti nomi dialettali: "mormo" (Liguria), "morma", "mormiro", "mormoro" (Venezia Giulia), "murmuro" (Toscana), "mormillo" (Lazio e Campania), "vasciola" (Puglia), "murruda" (Sardegna).
  • Muggine (Mugil cephalus Linnaeus, 1758) conosciuto comunemente come "cefalo".
  • Musdea (Phycis phycis) conosciuta anche col nome di "mostella", possiede molti nomi regionali: "tanca de mar" (Liguria); "mustie", "figo", "pesce sorzo" (Veneto); "tenca de mar", "sorzo", "pesce sorzo" (Venezia Giulia); "pastenula bruna", "mostella di fondale" (Toscana); "musdeca" (Lazio); "musdela de funnale" (Campania); "minghiale", "minghiale de petre", "minghiana", "minghianula" (Puglie); "lupu", "musdea nira", "mustea de funnu", "mustia" (Sicilia); "merdona de mari", "mogliola" (Sardegna).

  • Nasello (Merluccius merluccius) detto anche "merluzzo" anche se in realtà il termine spetterebbe solo alla specie Gadus morhua.
  • Occhiata (Oblada melanura Linnaeus, 1758). Nomi dialettali: in Liguria: "aggiè", "blada", "oeggià", "oeggiada", "oggià", "ogià", "oià", "veggia"; in Veneto: "albaro bastardo", "alboro", "cantara", "cantarion", "occhià", "occhiada", "occiada"; in Romagna: "oblata", "ociada", "ocieda"; nelle Marche: "nechiata"; nel Lazio: "aiata", "iata", "occhiunera", "occhiuzz", "sperone"; in Campania: "fiata", "oiata", "uocchioniro"; in Puglia: "acchiata", "acchiate", "acchiettedde", "nchiata", "nechoata", "occhiat", "occhiate", "occhioniro", "occhiniura", "uacchiata"; in Calabria: "biata"; in Sicilia: "aucchiata", "ucchiata", "biada", "jacchiata", "iacchiatu", "ucciata", "usata"; in Sardegna: "occhia", "occiada", "orbata", "orbara", "orbieta", "orbuta", "ucchiata", "urbara".
  • Ombrina (Umbrina cirrosa) detta anche "umbrina", e col nome regionale di "figao" in Liguria, "crovello" in Toscana, "corbo" nelle Marche e "corvo" nel Lazio.
  • Orata (Sparus aurata) chiamata "aurata" in Liguria, Toscana e Campania, "dorata" nel Lazio, "cagnina" o "canina" in Sardegna.
  • Pagello (Pagellus erythrinus) chiamato anche "fragolino", e con altre numerose nomenclature regionali: "medagiola", "medagia", "madagion", "ribon", "rabon", "fagaro", "arbun" (Veneto); "arboleto", "arboletto" (Marche); "arboreto" (Abruzzo); "pagello rosso" (Lazio); "lutrino", "lustrino", "luvaro" (Campania); "fraru", "frajo" (Puglia); "pissogna" (Calabria); "‘uvaro", "aluvaro", "mucco rosso", "luuru", "brogagnanu", "pragagnanu", "mazzucchi", "propagnatu" (Sicilia); "lemaro", "murudu", "pagellu eru" (Sardegna).
  • Palamita (Sarda sarda) conosciuta anche come "tonnetto", chiamata "palamide" in Veneto, "bonnicou" in Liguria, "cuvarita" in Campania, "pisantuni" in Sicilia.
  • Palombo (Mustelus mustelus) noto come "vitello di mare" poichè le sue carni sanno poco di pesce, viene chiamato: "missola" in Liguria; "cagnolo", "cagnoleto" in Veneto; "can bianco", "can pontisà", "can macchià" in Venezia Giulia; "stellato", "palombo stellato" in Toscana; "nizza", "stera" nelle Marche; "palombo fino" in Campania; "pesce cagnuolo", "palummo", "penna" in Puglia; "pisci cani", "mastini", "palummedda", "palummieddu", "palummu senza denti", "passatore", "semachiàtu" in Sicilia; "mùssula", "mùssula pinturùnu", "mùssula steddaru", "mùssula steddu", "palummu", "palummeddu" in Sardegna.
  • Pesce-castagna (Brama brama, spesso noto con il sinonimo Brama rayi) chiamato "rundanin" e "castagnolla" in Liguria, "cataluzzo" in Venezia Giulia, "castagna di mare" o "talieri" in Campania, "nodola" in Veneto e in Sardegna.
  • Pesce-palla (famiglia Tetraodontidae).
  • Pesce-prete (Uranoscopus scaber) noto anche come "pesce lucerna", meno come "uranoscopo", e con le seguenti denominazioni dialettali: "pescio-praevo" e "mesoro" in Liguria; "bocca in cao", "chiacchia", "toti" in Veneto; "boca in cào", "boca in capo", "cac", "chiachia", "ciacia" in Venezia Giulia; "bocca in cava", "lucerna" nelle Marche; "bocca in cielo" negli Abruzzi e in Campania; "capotuosto" in Campania; "lumèra" in Calabria; "camu", "coccàne", "coccame", "coccamu", "cocchimi", "cocchiùme", "cocciu", "cozzolo", "cozzola", "cozzula", "cuccunnu", "cuccunna" in Sicilia; "coccu", "cuccu", "cuccula", "pappa-cocciula" in Sardegna.
  • Pesce-San-Pietro (Zeus faber Linnaeus, 1758) detto anche "citula" (nel Lazio) o "pesce gallo" (specie in Toscana e in Campania), "Pesce Sampietro" (nelle Marche), "Sampiero" o "Sanpiero" (in Veneto e Venezia Giulia), "cetra" o "rotula" (in Puglia). Curiosità: gli arabi lo chiamano "pesce di Dio" in quanto i musulmani non riconoscono i santi, ma li ritengono dei profeti.
  • Pesce-serra (Pomatomus saltatrix) è detto anche "pesce ballerino". Alcuni nomi dialettali: "limun", "limone", "pesce bianco", "pisci serra", "rasauia", "pisci schiavu", "ancioa", "rosania", "serra".
  • Pesce-spada (Xiphias gladius) è chiamato "espadon" in Liguria e "spateddu" in Calabria.
  • Platessa (Pleuronectes platessa) è conosciuta anche col nome "passera di mare".
  • Rana-pescatrice (Lophius piscatorius) conosciuta anche con l'appellativo "coda di rospo" (soprattutto quando è venduta senza la testa) e con i seguenti nomi dialettali: "budego", "budegasso", "gianello", "boudroi", "budedo", "budego", "giudio" (Liguria); "diavolo de mar", "rospo de fango", "pesce rospo" (Veneto); "boldrò" (Toscana); "martino" (Lazio); "giuranna di mari", "lamia" (Sicilia); "piscatrice niedda" (Sardegna).
  • Razza (Raja miraletus) è detta anche "quattrocchi". E' chiamata "scarparo" in Veneto, "arzilla" nella regione del Lazio, "occhiatella" o "occhialina" nelle Marche, "chiamita" in Puglia, "raia" in Calabria, "pigara petrosa" in dialetto siciliano.
  • Ricciola (Seriola dumerili) denominata anche "seriola", e con vari appellativi a seconda della regione italiana: in Liguria: "leccia", "alicosa"; in Veneto e Venezia Giulia: "lissa"; in Toscana: "saltaleone"; nelle Marche: "alice grande"; in Puglia: "jarrupe" o "lecc"; in Sicilia: "aricciola" o "licciolu"; in Sardegna: "serviola", "lambuga".
  • Rombo (Scophthalmus rhombus) in Veneto viene chiamato "sosa" o "soazo", in Venezia Giulia "sfazo" o "cuco", in Campania "rummo" o "taccone".
  • Salpa (Boops salpa) in Veneto è detta "sciarpa", in Abruzzo: "bobba"; in Puglia: "muscata", "fitalora" o "cuzziola"; in Sicilia: "lupa", "cavagnola", "sarpa" o "mangiaracina".
  • Sarago (Diplodus Rafinesque, 1810, famiglia Sparidae) conosciuto anche come "sargo", e con diversi nomi dialettali: "sparlo", "sparo" (Liguria); "sparo" (Veneto); "spizzo", "sparo" (Friuli Venezia Giulia); "saraco" (Abruzzo); "sargone" (Lazio); "saraco-varriale", "varriale" (Campania); "saracu", "saragu" (Puglia); "sàricu" (Calabria); "sagristanu", "sàracu" (Sicilia); "feriada", "sarigu" (Sardegna).
  • Sciarrano (Serranus scriba) o "perchia" o "sperga"; in Liguria è chiamato "perca" o "donzela", in Toscana "sbirro", in Puglia "cagna" o "pecchia", nelle Marche "cranicetto", e in Sicilia "borrace" o "burragia".
  • Scorfano (Scorpaena scrofa) è chiamato coi seguenti nomi regionali: "scorpena rossa" (Veneto), "scuorfano" (Campania), "ronola roscia" (Puglia), "capidazza" (Sicilia), "cabbuni di mari" (Sardegna).
  • Sgombro (Scomber scombrus) conosciuto anche come "scombro", "lacerto" o "maccarello". In Veneto viene chiamato "lanzardo" o "pesce blu"; in Toscana "lagerto", "pesce cavallo"; in Abruzzo "sgummero"; in Campania "scurtone", "scortòne", "tenna", "sgummoro"; in Calabria "palamitu", "strummu"; in Sardegna "cavaglia", "cavàllia", "gavallia", "pilaru", "pisaru", "pisanu".
  • Spigola (Dicentrarchus labrax) detta anche "branzino".
  • Tanuta (Spondyliosoma cantharus) in Liguria è chiamata coi nomi "tanua", "tarma", "scaggiun"; in Veneto: "ociada", "cantarion" o "cantareta"; in Venezia Giulia: "ociada", "catara", "cantarion" o "cantra"; in Toscana: "scorzone" o "tanura"; nelle Marche: "sargo rigato", "sargo grosso" o "sarago bastardo"; nel Lazio: "tanuta morettina", "schianto", "sarago bastardo" o "schiantero"; in Abruzzo è chiamata col nome "cantorello" o "sarago bastardo"; in Puglia: "scantru", "rìggion", "minile", "smarrita" e "reggiere"; in Calabria: "monacedda"; in Campania: "schiantero"; in Sicilia: "zannuta", "scantru", "scantru masculinu", "cianciastru", "zippula", "scantri" e "scantaru"; e infine, in Sardegna: "tanuda", "cantara" o "tanura".
  • Tonno (Thunnus Thinnus), è chiamato in Liguria: "ton" e "tynnu"; in Veneto: "tòn", "pompilo", "pompin", "tonnina" e "trombìn"; in Venezia Giulia: "trompia" e "trompìto"; in Campania: "tunnu" o "tunnariello"; in Puglia: "tunnacchiu" e "tunnariello"; in Calabria: "tunnacchiolu" o "tunnu"; in Sicilia: "tunnu" e "tunnacchiolu"; in Sardegna: "scampirru" o "turina".
  • Tordo (Labrus viridis). Il nome scientifico è dato dal fatto che possiede una bocca munita di labbra; questo pesce è conosciuto comunemente come "tordo marvizzo", "tordo d'alga", "tordo di mare" o "tordo verde". Possiede numerosi nomi regionali: in Liguria è chiamato "largiun", "turdu d’aiga" e "serà"; in Veneto: "donzella", "pappagà" e "sperga"; Venezia Giulia: "liba", "lepi" e "sperga"; Marche: "limone verde" o "marmorato"; Lazio: "pappagallo"; Abruzzo: "torde di mare" o "verdesche"; Campania: "turdo", "lazz ‘e spingule", "petrusino" o "marvizzu"; Puglia: "durmu", "pappagal", "lappana", "lappanedda", "vreddesche", "sturnu" e "rigina"; Calabria: "lapparu" o "lappara"; Sicilia: "lappanu", "lampana", "lappana", "turdu", "turdu d’arca" e "cola cola"; Sardegna: "arrocali", "roccal", "turdulu", "turdu niedde", "griva" e "nieddu".
  • Tracina (famiglia Trachinidae) conosciuta anche come "Pesce ragno". Nomi dialettali: Liguria: "agna", "ania" , "dragena", "ragna", "trasina", "traxina"; Veneto: "ragno", "varagno"; Marche: "ragno tigrato"; Abruzzo: "ragnolo", "ragno tigrato"; Campania: "tracena janca", "tracena liscia"; Calabria: "tracina bovina"; Puglia: "parasacculo", "parasaula", "strascene", "trasciene"; Sicilia: "tracina carrubara", "tracina pinta", "tragena"; Sardegna: "aragna".
  • Triglia (famiglia Mullidae), triglia di scoglio: Mullus surmuletus (Linneo, 1758), triglia di fango: Mullus barbatus. Nomi dialettali: "barbon", "tria" (Veneto); "barbòn", "barbòn" de nassa (Friuli Venezia Giulia); "trigghia i morsu" (Calabria) "treglia e morza", "treglia verace" (Campania); "barbone di scoglio", "rosciolo" (Marche); "tregghia d'aspro", "tregghia de petre" (Puglia); "sparacalaci", "trigghia d'arca" (Sicilia); "trigghia birdu", "trigghia de erba" (Sardegna).

 

Pesca al Mare 2007-2017