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CURIOSITA' VARIE RIGUARDANTI I PESCI DI MARE

Tutte le ANGUILLE nascono nel mar dei Sargassi, fra gli arcipelaghi delle Grandi Antille e le Azzorre, nell'Oceano Atlantico; questo è l'unico posto conosciuto nel quale avviene la riproduzione di grandi popolazioni di anguille provenienti dall'America, dall'Africa e dall'Europa; una volta effettuata la deposizione delle uova, esse muoiono. Nonostante non siano delle forti nuotatrici, possiedono un istinto riproduttivo molto forte che spinge gli esemplari che vivono in laghi o stagni chiusi ad uscire dall'acqua per raggiungere il fiume o il mare strisciando come serpenti: ciò avviene durante la notte, in condizioni di pioggia, che consente loro di evitare la disidratazione, e in assenza di luna, dato che le anguille evitano la luce. Alla schiusa dell'uovo il nuovo nato effettua il medesimo percorso fatto dalla madre per tornare nell'esatto luogo da dove essa proveniva, impiegando circa 3 anni per praticare tutto il viaggio.
La BOGA è una specie ermafrodita: gran parte degli individui giovani sono femmine e invecchiando si trasformano in maschi, ma vi sono anche femmine che non cambiano sesso e maschi tali fin dalla nascita.

Particolarità di alcuni pesci di mare

Il BRANZINO è un pesce voracissimo, caratteristica che nell'antichità gli ha procurato il nome di "lupus".
Caratteristica del CEFALO è quella di essere in grado di tollerare ampie variazioni di temperatura e di salinità: si può trovarlo infatti sia in acque marine, che dolci, che salmastre, in tutte le acque tropicali e temperate calde del mondo.
La CERNIA è un pesce ermafrodita: i giovani sono in maggioranza femmine e si trasformano in maschi crescendo. La crescita è di circa un chilo all'anno; in genere le cernie rimangono adolescenti fino a quando raggiungono i tre chili, per poi diventare femmine sviluppate. Verso i dieci-dodici chili di peso avviene il cambiamento. I maschi possiedono un harem composto da un numero di femmine variabile da tre a quindici. Nel caso, anche se raro, che nelle vicinanze non esista nessun maschio, la femmina di dimensioni maggiori si trasforma in tempi brevi.

curiosità sui pesci di mare

Leggende aneddoti sui pesci di mare

In Bisiacaria (regione corrispondente alla provincia di Gorizia meridionale) il GHIOZZO viene chiamato "gudo" e l'appellativo "Testa de Gudo" viene usato come sinonimo di stupido.
Il GHIOZZO pigmeo è l’animale vertebrato dalla vita più breve: vive al massimo 59 giorni.
Pare che il GRONGO si riproduca solamente in luoghi ben precisi: uno di questi è stato identificato in Sardegna, un altro tra Gibilterra e le Isole Azzorre, a profondità superiori ai 500 metri.
I nobili romani allevavano le MURENE come simbolo di potenza; addirittura i più ricchi adornavano le proprie con collane! La leggenda narra che gli antichi romani le adoperassero per giustiziare in modo sadico gli schiavi.
Anche i pesci dormono, sebbene in maniera differente rispetto all'uomo; il sonno dei pesci può essere di due tipi: il riposo vigile, in cui il cervello dorme ma i sensi sono attivi, e il sonno vero e proprio, ovvero la sospensione di qualsiasi attività. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che i pesci possono ridurre la loro attività e il loro metabolismo rimanendo però attenti ai pericoli. Essendo privi di palpebre non è possibile capire se stanno dormendo. Alcuni pesci riposano restando immobili, galleggiando, mentre altri pesci si sistemano in un posti sicuri nel fango o vicino ai coralli; altri ancora dormono appoggiati su un fianco. Pare che i PAGELLI amino stare comodi: per dormire cercano un letto tra le alghe e si coricano appoggiandosi agli steli.

Il PESCE PALLA appartiene alla famiglia dei "Tetraodontiformi"; ha i denti, visibili anche dall’esterno, fusi tra loro a formare quattro piastre dentarie, due superiori e due inferiori: da qui il nome "tetra"=quattro e "odonto"=dente.
Il PESCE PRETE ha degli organi elettrici dietro agli occhi: le scariche che producono sono debolissime e la loro funzione non è ben nota. Il fatto che vi sia una grande differenza tra le caratteristiche delle scariche emesse dal maschio e dalla femmina suggerisce che questa attività elettrica abbia un ruolo nel corteggiamento.
Un'interessante curiosità è quella che vede protagonista il PESCE SPADA maschio, additato come inguaribile romantico e fedele compagno. Al momento dell'avvistamento di una coppia di pesci spada in amore (momento in cui il pesce spada affiora è proprio la stagione degli amori), i pescatori puntano alla femmina perchè solo con questa modalità possono sperare di catturarli entrambi. Infatti sono varie le testimonianze che riportano che, una volta arpionata una femmina di pesce spada (distinguibile dalla stazza più robusta) il maschio non l'abbandona e continua a nuotarle vicino tentando di liberarla dalla corda o attaccando la barca con la spada, rimanendo comunque in zona, e prenderlo non risulta difficile. Nel caso in cui si puntasse direttamente al maschio, la femmina scappa subito se vede catturato il maschio, rendendo meno proficua la pesca.
Al PESCE SPADA spetta il record di velocità fra i pesci, può nuotare fino a 100 km all’ora.
Il PESCE SPADA più pesante pesava 655 kg : venne pescato nel 1953 in Cile.
Una leggenda racconta che la macchia nera sui fianchi del PESCE SAN PIETRO sarebbe l'impronta lasciata dalle dita di San Pietro (da qui il nome). Esistono più versioni di questa leggenda: una racconta che un giorno, in prossimità della riva del mare, il grande Santo fu fermato da alcuni increduli che presero a schernirlo, dubitando che egli fosse davvero San Pietro. A tal punto, come prova che fosse proprio il più famoso pescatore di Galilea, mise una mano nell'acqua e ne tirò fuori un pesce, che subito dopo liberò. Da quel giorno, per gratitudine, il pesce San Pietro porta, su entrambi i fianchi, l'impronta digitale del grande Santo. L'altra versione narra che San Pietro, su richiesta di Gesù, prese il pesce per estrargli dalla bocca una moneta d'oro. In realtà pare che la macchia abbia la funzione di ingannare i predatori che la scambierebbero per l'occhio di un pesce molto più grande.
I pesci piatti, come la PLATESSA e il ROMBO, fanno parte della famiglia Pleuronectidae: il nome scientifico di questa famiglia deriva dalle parole greche pleura=lato e nekton=nuotare; infatti sono dei nuotatori su un lato, cacciano e si mimetizzano appoggiandosi sempre sul lato sinistro del corpo. A causa di questa postura l'evoluzione ha fatto sì che l'occhio sinistro si spostasse sul lato rivolto verso la superficie dell'acqua, migrando a fianco di quello destro, per evitare di essere abraso dal contatto con il fondo.
La RICCIOLA in fase giovanile è socievole e avvicinabile, mentre crescendo diventa sempre più attenta e diffidente.
La presenza di una particolare proteina, la parvalbumina, contenuta nello SGOMBRO, fa di questo pesce la causa di un'allergia alimentare anche grave.
I pesci che vivono in alto mare sono quelli che producono più uova perché, una volta deposte, non vengono curate ed è solo il caso a determinare quante ne sopravviveranno; la femmina del TONNO dell’Atlantico (Thunnus thynnus) ne genera ogni anno circa 10 milioni.

 

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